Prevenzione, diagnosi e trattamento di:
L’allergia è una reazione eccessiva del sistema immunitario verso una sostanza detta allergene (metallo, proteina o altra sostanza).
La sintomatologia può essere immediata (IgE mediate) oppure ritardata (fino a 48-72 ore) e può dipendere da vari fattori: stagionalità, età, ciclo mestruale, farmaci, ecc..
Una persona su 7 soffre seriamente per una patologia allergica.
Si tratta di reazioni avverse a proteine contenute negli alimenti con coinvolgimento del sistema immunitario. Le intolleranze alimentari invece non coinvolgono il sistema immunitario.
I bambini sono più allergici a latte, uova e grano mentre gli adulti a pesci, crostacei, molluschi, frutta secca, frutta fresca, sesamo e sedano.
I sintomi sono spesso vigorosi e possono coinvolgere l’apparato respiratorio con asma, starnuti, tosse, rinite, congestione nasale, fuoriuscita liquidi dal naso (rinorrea), difficoltà a respirare (dispnea) o a deglutire, la cute con orticaria, eczema, dermatite atopica, l’apparato gastroenterico con stipsi o diarrea, nausea, vomito. Possono più raramente presentarsi reazioni generalizzate diffuse e shock anafilattico.
Le allergie alimentari colpiscono solo dal 2 al 5% della popolazione adulta (l’8% dei bambini).
Sono reazioni avverse a un alimento che avvengono con meccanismi diversi da quello immunologico che porta alle allergie e si distinguono dalle allergie anche perché sono proporzionali alla quantità di alimento assunto (nelle allergie la risposta è violenta anche per piccole quantità).
I sintomi sono per lo più di tipo intestinale (dolore addominale, meteorismo, nausea, vomito)
Il 15 – 20% della popolazione riferisce di avere una intolleranza alimentare.
L’intolleranza al glutine si manifesta con sintomi simili alla celiachia , come il gonfiore intestinale o il colon irritabile, ma in assenza di una risposta del sistema immunitario. L’intolleranza al glutine si manifesta entro poche ore-giorni dall’ingestione dell’alimento mentre la celiachia impiega diversi mesi a provocare disturbi.
E’ dovuta alla mancanza di un enzima chiamato lattasi, in grado di metabolizzare lo zucchero contenuto nel latte e chiamato lattosio.
Il test più pratico ed affidabile è il test del respiro all’idrogeno (Breath test) eseguito dopo aver fatto assumere al soggetto del lattosio per via orale. Se il lattosio non viene digerito, viene fermentato dalla flora batterica intestinale con aumento dell’emissione di idrogeno attraverso il respiro.
Suggeriamo di eseguire questo test solamente in Ospedale.
E’ dovuta alla mancanza in alcune persone di un enzima in grado di metabolizzare il fruttosio, lo zucchero della frutta.
Si evidenzia sempre con il Breath test dopo aver somministrato un carico di fruttosio per via orale. Anche in questo caso un aumento del idrogeno evidenzia l’intolleranza al fruttosio.
Suggeriamo di eseguire questo test solamente in Ospedale.
E’ dovuto a un deficit di un enzima specifico (glucosio 6 fosfato deidrogenasi).
E’ necessario evitare fave, vino rosso, legumi e alcuni farmaci.
La diagnosi viene fatta con diversi test che valutano la funzionalità dell’enzima, test di screening (ad es Fluorescent spot test) e di conferma (test quantitativo) per poi eventualmente arrivare a un test genetico che evidenzia l’anomalia del gene interessato (X linked); tutti da eseguire in Ospedale.
E’ dovuta a un deficit dell’enzima aldeide deidrogenasi con accumulo di acetaldeide che provoca un improvviso arrossamento del viso (flushing).
La diagnosi si basa sull’evidenza dei sintomi oppure mediante un test genetico che evidenzia una mutazione del gene che codifica per l’aldeide deidrogenasi.
E’ l’intolleranza agli zuccheri a corta catena o semplici: Fermentable, Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides, And Polyols, contenuti in frutta, verdura e legumi, che si ritiene essere associata per lo più alla sindrome dell’intestino irritabile.
Diagnosi e cura sono empiriche, andando a modificare la dieta.
La celiachia è una malattia autoimmune che colpisce solo soggetti geneticamente predisposti che, di fronte all’assunzione di glutine, producono anticorpi che vanno a distruggere il piccolo intestino.
Pur coinvolgendo il sistema immunitario, la celiachia non è da considerarsi una malattia allergica.
Pur trattandosi di un fenomeno di ipersensibilità al glutine, la celiachia non va considerata come una semplice intolleranza.
La biopsia duodenale, da eseguire in Ospedale, è ancora l’esame più affidabile per diagnosticare la celiachia nell’adulto mentre nei bambini se segue una via meno invasiva ricercando la presenza di anticorpi specifici nel sangue (tTg, IgG, IgA, AGA, EMA).
La Celiachia è stata diagnosticata in poco più di 200.000 casi in Italia ma si stima che le persone interessate siano circa 5-600 000.
Possono avere origine allergica (se coinvolgono il sistema immunitario) o irritativa (forme più comuni e personalizzate) e si manifesta attraverso un’infiammazione della cute che diventa rossa e pruriginosa.
Il test per la diagnosi è il Patch Test.
Sulla cute della schiena del paziente vengono applicati una serie di cerottini contenenti la sostanza irritante/allergene, detta Aptene.
L'interpretazione dei risultati, a distanza di 48-72 ore, richiede un'approfondita professionalità.
Il test è indolore e molto sicuro.
A chi soffre di Dermatiti Allergiche da Contatto (DAC), nella diagnosi di allergie ai farmaci e della dermatite atopica (malattia infiammatoria cronica della pelle, con intenso prurito e secchezza cutanea).
Se ne sconsiglia l’utilizzo durante gravidanza e allattamento, in presenza di lesioni cutanee visibili e di terapia farmacologica antistaminica in atto.
Su condivisione con il medico, si possono testare le più frequenti sostanze responsabili delle Dermatiti Allergiche da Contatto (APTENI, Serie SIDAPA), o altre sostanze scelte in base all’anamnesi del paziente.
Molto spesso si testano: nichel, cromo, lattice, saponi e detergenti, componenti di pomate o farmaci ad uso topico, piante (es. l'edera velenosa), farmaci (antibiotici, anestetici, antistaminici).
Un estratto di allergene viene posato sulla pelle dell'avambraccio per la diagnosi delle reazioni da ipersensibilità immediata (IgE Mediate), ovvero delle allergie.
La positività al test si manifesta nei successivi 15-20 minuti.
E’ praticamente indolore e non invasivo.
Pur essendo molto sicuro, va eseguito da un medico per l’eventuale gestione di reazioni significative.
A chi soffre di rinite, asma, congiuntivite, dermatite atopica (malattia infiammatoria cronica della pelle, con intenso prurito e secchezza cutanea).
In sostanza, per lo screening degli allergeni di origine alimentare ed inalatoria.
Utilizzato nella diagnosi delle allergie alimentari, non serve invece per la verifica delle ipersensibilità o intolleranze alimentari (glutine, lattosio, ecc…).
Può essere applicato in qualsiasi momento, anche nell’età dello sviluppo (dopo il primo anno di età), purché in assenza di lesioni cutanee visibili, di terapia farmacologica in atto con antistaminici o corticosteroidei o in presenza di particolari patologie come AIDS e Linfoma di Hodgkin.
Sconsigliato per pazienti con storia di anafilassi (reazione acuta e violenta dell'organismo verso un particolare antigene o allergene).
Su condivisione con il medico, si possono testare:
Il Rast test è un esame di laboratorio che misura nel sangue venoso il livello delle IgE (immunoglobuline) specifiche, prodotte verso un allergene.
A fronte di costi molto elevati, fornisce spesso falsi positivi e falsi negativi (perché le IgG4 non sono indice di intolleranza verso un alimento, ma solo di una risposta immunitaria verso lo stesso).
Il Rast test è anche meno sensibile e specifico del Patch e del Prick test.
Suggeriamo pertanto di eseguire questo test esclusivamente in Ospedale solo dopo visita medica specialistica.
Fin dal momento della specializzazione in Medicina Interna, la Dr.ssa Barbara Cum approfondisce le tematiche relative alle allergie e alla nutrizione clinica.
Si rivolge ai pazienti che soffrono di orticaria e/o angioedemi, dermatiti, eczemi, prurito, eritemi, asma bronchiale, oculoriniti dovute ad allergeni inalanti stagionali o perenni, ostruzione nasale cronica, occhi rossi, afte ricorrenti del cavo orale, sindromi diarroiche o altri disturbi gastrointestinali anche attribuibili ad allergie alimentari o ipersensibilità nei confronti di sostanze contenute negli alimenti (conservanti, additivi, aromi, metalli come il nichel...).
La dottoressa Barbara Cum può eseguire test allergologici (patch tes, prick test) già durante la prima visita.
Le sue competenze mediche rafforzano il nostro Team Dietologia nell'elaborazione di regimi alimentari in caso di allergie e intolleranze alimentari o di altra natura.
Dr.ssa Barbara Cum - Medico Chirurgo specializato in Medicina Interna